Google “spiava” tramite Safari

Dopo l’accusa rimuove il codice


Secondo Wall Street Journal, il big Google spiava gli utenti che utilizzavano Safari (il browser marchiato Apple), registrando e monitorando le attività di milioni di utenti. Google, dopo l’accusa, ha rimosso la parte di codice utilizzato per tale azzardo, negando il tutto.

“E’ importante sottolineare che questi cookie pubblicitari non raccolgono informazioni personali” dice Google

Safari, a differenza di altri browser, blocca per impostazione predefinita i cookie di terze parti, ma aggiungendo funzionalità con le estensioni per i propri utenti, viene superata questa impostazione, come avviene in un semplice pulsante “Like“.

Proprio per questa strada, Mountain View  spiega che lo scorso anno hanno “cominciato ad usare questa funzionalità per abilitare alcune funzioni (come per esempio la possibilità di fare ‘+1′ su contenuti di interesse dell’utente) per quegli utenti di Safari che erano loggati nel loro account Google e che avevano scelto di vedere pubblicità personalizzate e altri contenuti”.

“Per abilitare queste funzioni abbiamo creato un link temporaneo tra Safari e i server di Google in modo da poter verificare se un utente di Safari era anche loggato nel suo account Google e aveva optato per questo tipo di personalizzazione – aggiunge Rachel Whetstone – ma abbiamo sviluppato questo link in modo che le informazioni che passavano tra il browser Safari degli utenti e i server di Google fossero anonime, creando una barriera effettiva tra le loro informazioni personali e il contenuto su cui stavano navigando”. “Tuttavia – spiega il colosso del web – il browser Safari conteneva altre funzionalità che hanno fatto sì che altri cookie pubblicitari di Google fossero installati nel browser. Non avevamo previsto che potesse succedere e ora abbiamo cominciato a rimuovere questi cookie pubblicitari dai browser Safari”. “E’ importante sottolineare che, esattamente come con altri browser, questi cookie pubblicitari non raccolgono informazioni personali”, ribadisce ancora e conclude: “Gli utenti di Internet Explorer, Firefox e Chrome non sono stati interessati né lo sono stati utenti di qualsiasi browser, incluso Safari, che avevano scelto di fare opt-out dal nostro programma di pubblicità basata sugli interessi utilizzando il nostro strumento di Gestione Preferenze Annunci Pubblicitari”

 

Resta il fatto che le vittime di ogni tipo di strategia economica, siamo sempre noi utenti.

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